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sabato 15 marzo 2008

ADDIO A VIALE VANGHETTI

Il lato destro di Viale Vanghetti ha perduto altri 11 alberi: lecci e tigli quasi centenari, ancora sani, come si può vedere dalle sezioni di tronco rimaste. Con loro, addio ai numerosi uccelli che, anche in inverno, vivevano tra i rami dei due bei lecci che aprivano l’alberatura, Addio all’aria depurata dal biossido di carbonio, addio alle generose ombre estive.
Un omaggio dovuto. Adesso rimangono le domande ancora senza risposta, nonostante i nostri numerosi tentativi:
- Se proprio non era possibile salvare gli alberi per fare il marciapiede, perché non si pensa ad un progetto che preveda il passaggio pedonale e la sostituzione degli alberi abbattuti con una specie più adatta?
- Perché i marciapiedi di Greve sono progettati di larghezza mt 1,50 (la larghezza massima prevista dalla vigente normativa), salvo poi disfarli e rifarli anche in larghezza minima mt 0,90 con piazzole di scambio, come ci risulta succederà a Panzano? Procedere in questo modo non rappresenta uno spreco di denaro pubblico?
- Perché Greve in Chianti rinuncia con tanta facilità alle sue alberature storiche (Viale Vittorio Veneto è già un ex Viale), quando altri più saggiamente curano, sostituiscono e mantengono quello che hanno. Non ci preoccupa perdere il patrimonio verde che fa parte del patrimonio della collettività, insieme ai beni architettonici ed alle memorie storiche?
- A proposito di memoria, Viale Vanghetti è anche Viale della Rimembranza. Non siamo troppo superficiali anche nel non coltivare e valorizzare adeguatamente la “memoria” per le future generazioni?
Queste ed altre domande affollano i nostri pensieri insieme alla tristezza che ci assale guardando Viale Vanghetti dal Palazzo della Torre. Rivolgiamo le nostre domande a tutti gli abitanti di Greve, ma continueremo a rivolgerle anche nelle sedi competenti. Non intendiamo affatto rimanere senza risposte.
Greve in Chianti, 15 Marzo 2008.

CIRCOLO IL GALLO VERDE
LEGAMBIENTE
GREVE IN CHIANTI

COMITATO DI UZZANO


VIALE VANGHETTI: PRIMA DEL TAGLIO

VIALE VANGHETTI: DOPO IL TAGLIO

SEZIONE DI UN TRONCO TAGLIATO (L’ALBERO ERA IN “SALUTE”)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

La solita storia... si tagliano alberi e non si sostituiscono con altri, si perde il patrimonio di "verde pubblico" (e sottolineo pubblico per cui di "tutti"). Poi è anche un parco della rimembranza per cui dovrebbe essere protetto. Se si continua così da noi piano piano il cemento sostituirà totalmente il verde.

Anonimo ha detto...

Sul giornale di oggi,LA NAZIONE, vi è scritto dell'abbattimento di alberi in una strada. Allora,quando scrissi questa lettera,avevo ragione e cioè che alle giunte comunali fanno schifo gli alberi. No,cari amministratori,non si invoca Kioto mentre si abbattono alberi sani,ombreggianti e riparo di piccoli esseri viventi.
No,non si tagliano gli alberi e poi con cartelli elettronici,si mandano messaggi,quando il Sole è a picco,l'Estate,di non uscire e stare in casa.Non si tagliano alberi per eliminare l'ombra che impedisce al Sole di scaldare le finestre in modo da usare l'aria condizionata e consumare energia. Non contraddicetevi.
Castellari

IL CLIMA CHE CAMBIA
Su alcuni giornali ho letto della via libera alla nuova zona che verrà cementificata.Cioè dove ci sono i campi ci sarà il cemento.
Non si piantano alberi ma capannoni e case mentre tutti i politici e tutti i giornali, a Roma e da altre parti parlano di cambiamenti climatici,siccità,effetto serra,evocano Kioto,distruzione di boschi, ecc.
Sotto i nostri occhi,a Greve in chianti,la amministrazione comunale trasformerà una nuova zona, da agricola a residenziale.Dicono che gli uccelli e caprioli distruggono l'agricoltura ma è la politica che la distrugge.
Anche in questo caso l'agricoltura sparisce ed il cemento prenderà il suo posto.Ogni comune dovrebbe ubbidire alle direttive di Kioto già da ieri ed invece continuate a proseguire in quella politica del mattone che dal dopo guerra ad oggi è rimasta eguale nonostante siano cambiati regimi,politici e bandiere.
Che cosa serve scrivere che il clima cambia?Lo vediamo anche da soli che non piove,non nevica,le temperature sono sempre diverse da quelle che dovrebbero essere e tanti altri discorsi banali,slogan stravecchi e ovvietà talmente risapute che viene il voltastomaco a sentirle come avviene per la pubblicità ripetitiva in televisione.
L'effetto serra ha una causa,lo sapete cari sindaci e presidenti di vari enti?Non avviene per volontà divina o per volonta planetaria,avviene(anche questa è una cosa ovvia) per colpa della vostra politica. Visto che il progetto andrà avanti,vi chiedo di,oltre a fare case,di piantate anche alberi di alto fusto.
Siate sinceri,non fate finta di nulla,signori assessori e consiglieri delle varie giunte comunali,provinciali e regionali, Sindaci e Presidenti abbiate il coraggio di dire così: L'uomo deve mangiare,l'uomo deve lavorare per mangiare,l'uomo deve produrre per svilupparsi e quindi ce ne freghiamo dei cambiamenti climatici,delle desertificazioni,delle siccità e di tante altre calamità! A noi non ci frega nulla e, gli ambientalisti,i naturalisti e tutti coloro che si preoccupano di questi problemi e delle varie deturbazioni dei vari paesaggi, vadano,con tutto il cuore,al quel paese.
I bambini,i popoli,gli esseri viventi che crepano nel sud del mondo? Chi se ne frega, sono cose che a noi europei,occidentali,nord del mondo non succedono.Per adesso,ma se le cose precipitano, saranno c...acidi anche per noi.
Massimo Castellari