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lunedì 17 marzo 2008

PER STRADA IN CHIANTI ....SI PUO' FARE ....MOLTO DI PIU'

Riprendendo lo slogan di Walter Veltroni la Consulta di Strada in Chianti, le Associazioni ambientaliste ed anche una parte del Partito Democratico rispondono al Sindaco ed al "partito trasversale del fare";

Del fare che cosa, del fare per chi, si domandano in un comunicato molto pesante.
All'assemblea di Strada in Chianti nessuno del pubblico, molto variegato, ha difeso le scelte dell'Amministrazone.

Le proposte dell'Amministrazione sono state contestate da un pubblico attento e competente che spesso ha cercato di smascherare tentativi di minimizzare l'intervento oppure quelli di far apparire strettamente legate alla variante scelte ed opere che sono già finanziate ed avviate, come il nido che costruirà la Cooperativa Sociale Arca, o che sono ben lontane da venire, come l'ampliamento della scuola elementare che nessuno ha detto come e quando sarà finanziata.

Insomma l’ampliamento della scuola elementare non fa parte della convenzione relativa a questa variante (detta molto impropriamente “delle scuole”), il nido sarà costruito con un project financing indipendentemente dalla variante; il nuovo Centro Civico, se realizzato sarà a carico totale del Comune: l'unica cosa certa è che in base alla variante approvata dalla Giunta di Greve con una maggioranza risicatissima, un privato, che poteva costruire solo 3.200 metri cubi di residenza, potrà costruirne 11.100, quindi più di tre volte tanto.
Oltre a questi ulteriori metri cubi di cemento che si aggiungono agli altri innumerevoli già approvati a Strada in Chianti, ci sarà una strada che dividerà scuola elementare da nido e giardino della scuola elementare.

Invece un gruppo di persone, tecnici, consiglieri e semplici cittadini aveva preparato un'ipotesi di revisione della zona delle scuole che consentiva di accorpare in unica zona omogenea e libera da macchine tutta l'area scolastica compreso il giardino pubblico. Sarebbe in questo modo possibile avere un giardino più grande e attiguo alla scuola a cui si arrivi direttamente dalle aule, senza dover passare (come previsto nella bozza di progetto) in un tunnel di 30-40 metri.

Non c'è bisogno di fare strade e stradoni, nè nuovi parcheggi perchè con meno case ci saranno meno macchine. Occorre salvare Piazza degli Alamanni come zona interna all'area scolastica senza fare stradoni dritti in cui far sfrecciare SUV e gipponi in mezzo ai bambini: impediamo alle macchine di avvicinarsi alla scuola.

Con questa soluzione sarebbe possibile salvare la bella cipressaia presente sulla sommità della collina, realizzare il percorso pedonale dalla Casa del popolo all'area delle scuole, acquistare l'area da destinare a parcheggio per la Casa del Popolo: magari potrebbe essere quest’ultima a contribuire, visto che è al suo servizio.

Tutto questo si può fare semplicemente attuando il Regolamento Urbanistico vigente che prevede la costruzione di soli (si fa per dire) 3.200 metri cubi di residenza: con i soldi, oltre 176.000 € (sono questi gli oneri di urbanizzazione calcolati a 55,00 € a metro cubo) che il Comune avrà da questo signore per le costruzioni già autorizzate.
Con questi soldi si potrebbero comprare subito i terreni e fare le opere che servono per la Casa del Popolo.

La cosa che appare più grave però è la completa lontananza dalle richieste dell'Assemblea pubblica di Lunedì 10 Marzo: neanche qualche giorno di riflessione, nessuna precisazione e dettaglio su che cosa si intende per edilizia convenzionata, nessuna attenzione alle richieste di ripensamento fatte dai cittadini che nella quasi totalità si sono dichiarati elettori di centro sinistra. Anzi fra gli intervenuti molti fanno riferimento ufficialmente al Partito Democratico, essendone dirigenti locali, come Franco Bianchi, che si è scagliato, durante l'assemblea, contro tutta l'operazione a cominciare dal primo atto di questa vicenda avvenuto nel 2003/2004 quando il Comune, già proprietario di 2300 mq di terreno ha permutato l'area in questione per 33 € a metro quadro pur essendo questa già fabbricativa.
Altri componenti del Comitato Comunale del PD si sono spesi nella battaglia per cambiare le scelte: fra questi anche consiglieri della Consulta come Gabriella Binazzi e Flavia Affortunati.

Insomma anche il Consigliere Fabio Baldi che da tempo chiede scelte urbanistiche diverse e che per non votare contro la maggioranza è uscito dalla sala consiliare non è solo all'interno del Partito Democratico.

Interpellato, si dice dispiaciuto dallo scontro fra Giunta e cittadini che non porta a nulla di buono soprattutto ora che siamo in campagna elettorale: solo questo poteva consigliare di rinviare di almeno un mese, una scelta che ha ben poco di urgente: raccogliere l'appello unanime della Consulta di frazione, sostenuto anche da oltre 250 firme, poteva servire a dialogare con la parte più attenta della società stradese, poteva servire a ricostruire quel cuore della frazione che non è fatto solo di marciapiedi,strade e piazze: un'occasione è stata persa, quella più importante perchè basata sul rispetto umano reciproco e non sul rispetto solo delle leggi.

Ora resta il momento delle osservazioni, previsto dalla legge urbanistica: speriamo di poter recuperare anche il rapporto di fiducia. Lo potremo fare trasformando il momento delle osservazioni in un momento di partecipazione con la collaborazione attiva di tutte le forze politiche che non devono tirarsi indietro ma dare un aiuto a capire di cosa stiamo parlando: del futuro di Strada in Chianti in bilico fra "città dormitorio" e paese che cresce non solo per il numero di case costruite.

* L'ARTICOLO SOPRA PUBBLICATO E' LA VERSIONE COMPLETA DI QUANTO E' STATO REDATTO DAL GRUPPO DI OPPOSITORI ALLA VARIANTE DI STRADA IN CHIANTI. IL TESTO E' STATO SPEDITO AL GIORNALISTA DEL CORRIERE DI FIRENZE E DI METROPOLI. MATTEO MORANDINI, CHE E' STATO DISPONIBILE A PUBBLICARLO, PURTROPPO CON DIVERSE MODIFICHE, DOMENICA 16 SUL CORRIERE DI FIRENZE.

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