Benvenuto sul Blog del Comitato di Uzzano Greve in Chianti
mail :comitatouzzano@gmail.com

Continua la raccolta di firme online per fermare le varianti di Fazio e AP8 su
http://www.ipetitions.com/petition/SOSChianti/index.html/

sabato 29 dicembre 2007

Metropoli venerdì 28 dicembre 2007

venerdì 21 dicembre 2007

GRANDE SUCCESSO OLTRE 500 FIRME PER FERMARE LE VARIANTI

500 FIRME PER IL COMITATO DI UZZANO

Oggi 21 dicembre 2007 al Comune di Greve in Chianti sono state presentate le prime osservazioni dei cittadini, delle associazioni e dei comitati alla Variante al Piano strutturale, denominata AP8, adottata dal Consiglio Comunale di Greve in Chianti il 1°ottobre 2007, che prevede la costruzione di un insediamento produttivo di 6200 mq per la lavorazione di insaccati in zona agricola San Piero – Montecalvi, sotto il vincolato Castello di Uzzano.

In particolare si evidenziano le osservazioni del Circolo Il Gallo Verde di Greve in Chianti affiliato a Legambiente e il Comitato di Uzzano che è riuscito a raccogliere per questa prima serie di osservazioni in scadenza il 22.12.2007 ben 500 firme. I componenti del Comitato si dimostrano soddisfatti per questo successo, soprattutto visto il poco tempo avuto a disposizione per informare la cittadinanza della pressoché sconosciuta Variante AP8. Il Comitato di Uzzano avvisa che la raccolta firme non si concluderà con le vacanze natalizie, ma che proseguirà con la seconda tranche di osservazioni alla complessa Variante del Pian di Fazio, Spineto e La Paurosa che saranno presentate entro la data ultima del 06.01.2007.

CON PREGHIERA DI DIFFUSIONE

Metropoli 21/12/07



La petizione per fermare le varianti di Greve entra in Palazzo Vecchio


Giovedì 20 Dicembre si è inaugurata in Palazzo Vecchio la Mostra - progetto "Spazio Comune"che ha visto la selezione di tre giovani artisti per la realizzazione di un'opera site-specific.I lavori si confrontano con temi importanti riguardanti il rapporto tra municipalità e cittadinanza.
Gaia Bartolini ha presentato il lavoro "Savonarola beat me!", che attraverso la personalità storica di Savonarola, incarna il rapporto contradditorio tra l'individuo e la società del potere politico e religioso.
Lek Gjeloshi ha fornito una riflessione sulla partecipazione dei singoli agli spazi collettivi e sulle catastrofi nascoste nel senso di possesso e protagonismo.
Leonora Bisagno ha presentato il lavoro "Area Particolare 8" riguardante una petizione attualmente in corso per fermare le varianti al piano strutturale nel Comune di Greve in Chianti. Il cumolo di buste raccolte e la figura emblematica dell'usciere mettono in evidenza l'aporia della "sensatezza del linguaggio" creando un simbolico muro che si frappone nella comunicazione tra cittadini e istituzioni.
La mostra rimarrà aperta fino al 20 Febbraio 2008, orario 9.00-17.30
Firenze Palazzo Vecchio, terzo piano sala della miniatura.


mercoledì 19 dicembre 2007

Una centrale a turbogas nel Chianti?


Rischi e ricadute dei recenti progetti nell'area industriale di Testi

Può un territorio con una vocazione economica e produttiva strettamente collegata con il mantenimento dei caratteri di identità storici e paesaggistici, meta di un turismo enogastronomico e naturalistico, abitato da privati e aziende che fanno della gestione eco sostenibile una pratica quotidiana….puntare d’improvviso sul “meraviglioso” mondo dello smaltimento rifiuti e della industria pesante più inquinante? Si, a quanto pare può. La macroscopica incongruenza nasce da una serie di progetti, che si sommano, in modo talvolta contraddittorio, tesi a confermare e a protrarre sine die la destinazione per industrie pesanti e attività fortemente inquinanti che interessano l’area di Testi, al confine tra i territori comunali di Greve in Chianti e di San Casciano Val di Pesa. Già oggi esiste a Testi un polo industriale costituito dal cementificio SACCI, comprensivo dell'attività mineraria, di un impianto di gassificazione attualmente fermo, e di un impianto di betonaggio. Il Piano Provinciale di Smaltimento Rifiuti aggraverebbe questa situazione, in quanto ipotizza sull’area il riavvio e potenziamento del gassificatore, la costruzione di un nuovo inceneritore per 85.000 tonnellate annue di rifiuti, la conferma dell’utilizzo di combustibile derivato da rifiuti (CDR) nel forno del cementificio, l'ampliamento dell'impianto di trattamento rifiuti di Sibille-Falciani, finalizzato alla produzione di CDR. Ma a tutto questo si aggiunge poi la proposta da parte della società VOLTA di una centrale elettrica a ciclo combinato funzionante a gas naturale (TURBOGAS), per la potenza di 50 Megawatt Proprio su questa vicenda sono utili alcune riflessioni. La centrale a turbogas ha provocato una protesta radicale da parte delle associazioni ambientali e di tutela del territorio, culminata in un ricorso al Presidente della Repubblica . Si è voluto caricaturizzare tale critica raffigurando le proteste come frutto di una campagna ideologica contraria al progresso o, peggio, di un egoismo localistico. Ma sono proprio gli argomenti a favore di questa scelta che suscitano molte perplessità. Primo fra tutti la minimizzazione della portata degli inquinanti prodotti dalla centrale a fronte del danno reale prodotto dal cementificio o dal futuro inceneritore. In realtà il volume dei fumi prodotti dalla centrale sarebbe enorme (300.000 mc/ora), e nelle emissioni si avrebbero particelle finissime e nanoparticelle (le più pericolose per la salute) e metalli pesanti, ossidi di azoto e formaldeide, oltre al grave rischio rappresentato dal particolato secondario. Soprattutto, si può rispondere rilevando l’aspetto paradossale del ragionamento, che invece di prevedere il risanamento delle aree compromesse ne prevede l’aggravio. Altro argomento a favore è la presunta positività ambientale della tecnologia, che viene addirittura richiesta dalle comunità locali e dagli ambientalisti in sostituzione del carbone. A questo argomento è fin troppo facile controbattere che nella nostra realtà non si sostituiscono impianti energetici più inquinanti, e che la sfida per l’energia del futuro la si vince smettendo ci costruire centrali a fonti fossili ed esauribili (dalle quali dipendiamo per l’ 80% del bilancio energetico nazionale) per investire invece su fonti rinnovabili, diffuse sul territorio ed integrate nell’ambiente. Inoltre, il gas che è fonte preziosa qui non viene neanche sfruttato al meglio in quanto facendo la centrale lontano da centri abitati si perde la possibilità del teleriscaldamento. Ma l’ultimo argomento a favore della centrale è quello probabilmente più controvertibile. Si dice che con la liberalizzazione del mercato energetico a fronte di una proposta di un soggetto privato il compito delle amministrazioni locali è solo quello di verificare eventuali infrazioni alle leggi ambientali e, se non ve ne fossero, di avallare. Noi crediamo invece che il rispetto delle leggi lo devono garantire i nuclei di polizia ambientale e la magistratura, mentre alla politica spetta un altro compito, quello di verificare il quadro di compatibilità nel quale le iniziative private si devono inserire. La regione non ha ancora definito il Piano di Indirizzo Energetico (PIER), le bozze che ne circolano pongono obbiettivi ambiziosi sul potenziamento del risparmio e delle rinnovabili, ma intanto tutti gli enti competenti approvano il progetto di VOLTA. Per usare una metafora, sarebbe come se un sindaco invece di fare il Piano Regolatore concedesse ai privati di progettare in piena libertà, per poi chiamarne il risultato a posteriori “piano urbanistico”. Fermo rimanendo che la proposta da parte del privato è lecita e prende le mosse da suoi ovvi interessi economici, resta indefinito un punto: chi tutela l’interesse pubblico, nel quale è compreso anche la difesa della salute e del paesaggio, oltre che di tutte le attività economiche e produttive che su questo poggiano e che sarebbero sicuramente danneggiate da questa iniziativa. San Casciano,

Giuseppe Pandolfi

lunedì 17 dicembre 2007

"Tutti contro la Variante" Il Corriere di Firenze 17/12/07

6 dicembre, la 1ª Commissione del Consiglio regionale ha licenziato il testo della legge regionale sulla Partecipazione.

Un altro passo avanti verso l’approvazione della legge regionale sulla Partecipazione.

Ieri, 6 dicembre, la 1ª Commissione del Consiglio regionale ha licenziato il testo della legge, che ora è pronta per essere esaminata dal Consiglio.

La Commissione ha dedicato due sedute alla sua discussione, portando un ulteriore contributo alla sua precisazione e rafforzando alcuni dei suoi principi cardine, come potete vedere leggendo il testo.

http://www.regione.toscana.it/partecipazione/

domenica 16 dicembre 2007

Paola ha detto...

Ho avuto occasione di leggere il volantino del Comitato di Uzzano che denuncia l'ennesimo attentato alla nostra bella Italia. Ero in gita a Greve in Chianti e non ho firmato perché a volte si sa, determinate cose ti passano sotto gli occhi e non ti rendi ben conto di che cosa si tratti. Poi una volta tornata a casa mi è ritornato in mente il volantino che avevo in tasca e ho cercato su internet il sito del comitato. Allora si che mi sono resa conto della situazione: ancora uno scempio... Sarà mai possibile contenere questo processo di distruzione che sconvolge il bellissimo paesaggio delle colline di Greve? Io mi auguro proprio di si, per questo non ci ho pensato due volte e ho firmato online la petizione. Consiglio a tutti di farlo e soprattutto di partecipare attivamente all'iniziativa del comitato di Uzzano che altro non vuole che conservare un grande tesoro che una volta perduto non potrà mai essere ricostruito! Meditate gente MEDITATE!!!!

Ecco come Greve diventerà un posto ulteriormente "greve"!




In dettaglio grafico le vaste aree di verde che spariranno perché oggetto di varianti edilizie sono visualizzate in rosso:

Variante “Pian di Fazio - La Paurosa - Spineto”: insediamenti industriali e abitativi

Variante “Area Particolare 8”: capannone industriale da 6200 mq

Variante “Calcinaia” di ormai prossima approvazione: nuovo insediamento abitativo

Dal Corriere della Sera di venerdì 14 dicembre 2007

Purtroppo il Comune di Greve in Chianti
non è nella lista dei siti italiani tutelati dall'UNESCO.



sabato 15 dicembre 2007

Moduli per la raccolta firme per fermare le varianti nel comune di Greve

Moduli da scaricare, stampare, compilare e spedire a Comitato di Uzzano C/o Bisagno Via di Uzzano 16 50022 Greve in Chianti Firenze

venerdì 14 dicembre 2007

Raccolta Firme

Il Comitato di Uzzano in Greve in Chianti comunica che nella mattinata di:
- sabato 15 dicembre 2007 in Piazza Matteotti a Greve in Chianti (FI)e
- domenica 16 dicembre 2007 in piazza Bucciarelli a Panzano in Chianti (FI)

sarà presente con un banchino per le informazioni e la raccolta firme
riguardanti la variante AP8 e la variante del piano di Fazio, Spineto
e La Paurosa.

Il Comitato sarà disponibile per mostrare gli atti e le documentazioni
relative alle Varianti, presentare le attività del Comitato e delle
associazioni presenti sul territorio aderenti al Coordinamento dei
Comitati del Chianti Fiorentino.

In caso non possiate essere presenti è possible ricevere le
informazioni e i moduli per la raccolta firme via mail.

E' possible anche partecipare ad una raccolta di firme online su:
http://www.ipetitions.com/petition/SOSChianti/index.html/

Per ulteriori informazioni:
mail :Comitato di uzzano
te.3891520435
http://comitatouzzano.blogspot.com

CON PREGHIERA DI DIFFUSIONE

giovedì 13 dicembre 2007

Valutazioni sul dibattito avvenuto su controradio il 12 dicembre 2007

Valutazioni sul dibattito avvenuto su controradio il 12 dicembre 2007 tra il sindaco di Greve in Chianti Marco Hagge e il vice presidente del Comitato di Uzzano Francis Bisagno.


Il Sindaco Hagge accusa i componenti del Comitato di Uzzano di non aver cercato un dialogo diretto e di non essersi presentati in Consiglio comunale, per presentare le loro obiezioni. Il Comitato di Uzzano ritiene invece che il Comune abbia dimostrato una considerevole carenza di comunicazione riguardo la suddetta variante per i seguenti motivi:

- La Variante AP8 non è mai stata presentata sul sito del Comune.
- La Variante AP8 non è mai stata affissa alla bacheca del Comune, ma ne è stata data solo la comunicazione di avvenuta pubblicazione sul BURT in data 7.11.2007.
- Non è stato istituito un garante della comunicazione per la variante AP8.


Visto che si tratta di problemi di comunicazione intendiamo precisare che:

- la variante AP8 è ancora sconosciuta alla maggior parte dei residenti del Comune di Greve in quanto AP8 (ossia “area particolare 8”) non designa nessuna realtà geografica esistente nel Comune e conseguentemente non può essere conosciuta dalla popolazione. Il fantomatico nome sta a indicare un territorio aperto da trasformare in “area particolare” ai fini di giustificare un insediamento industriale in zona agricola;

- il Comitato di Uzzano intende informare la cittadinanza su questa variante visto che il Comune sembra non essersi occupato di adempiere a questa funzione. Riteniamo che il Comune voglia stabilire quelle che sono le esigenze della cittadinanza senza aver organizzato un’assemblea o un dibattito pubblico su questioni di così grande importanza come delle Varianti al Piano Strutturale (in merito naturalmente anche alla Variante di Fazio, Spineto e La Paurosa);

- Il Comitato di Uzzano fa uso di diversi mezzi di comunicazione per diffondere la notizia dell’esistenza di una Variante AP8 all’opinione pubblica. Tra questi considera una trasmissione radiofonica un mezzo efficace, diretto ed allargato per discutere un problema, permettendo così di velocizzare i tempi (vista la scadenza a breve termine – 22.12.2007 - per presentare le osservazioni), altrimenti molto lenti per superare le trafile burocratiche degli uffici e il cosiddetto “ambulatorio” del Sindaco.


Il Sindaco Hagge paragona il “fantomatico” capannone dell’AP8 a opere di architettura contemporanea di importantissimi architetti tra i quali Renzo Piano e Mario Botta. L’assunto che le accomuna, secondo il Sindaco, è il presunto interramento. Sentiamo quindi la necessità di rispondere in merito alla questione mossa con grande enfasi dal Sindaco Hagge, nostro malgrado, ritenendo davvero penoso discutere su una tesi così priva di fondamento:

- le Cantine d’Autore sono opere di architettura contemporanea;

- un’opera di architettura contemporanea, che sia interrata o no, è e resta tale. Non vogliamo sottolineare l’ovvietà che una cantina già per il fatto di essere definita cantina contempla la possibilità di essere anche interrata;

- le cantine d’Autore sono realizzate in zone agricole ampie, estese e visibili, progettate con tutti i criteri necessari per opere di questa rilevanza architettonica, e che non possono certo realizzarsi con delle sole procedure ordinarie “richieste dalla legge”. Crediamo che sia inutile affermare che queste opere siano state realizzate nel rispetto del quadro idrogeologico di riferimento, con adeguati studi di impatto ambientale. Ci permettiamo di ipotizzare che l’area identificata come AP8, situata a margine di una collina ad elevata pericolosità idrogeologica, ossia franosa, in una valle stretta a ridosso di un borro e ai margini di un bosco situato ai piedi del noto Castello di Uzzano, progettato dal celebre Orcagna, sarebbe difficilmente presa in considerazione da personalità di questo calibro;

- ultima nota dolente a margine di questo quadro desolante: un’opera d’arte contemporanea è tale perché è contemporanea. Una ridondante tautologia che, senza entrare nel merito specifico di ciò che si può intuitivamente comprendere, ci fa inorridire di fronte a tanta presunzione al punto di sostenere, per questo “capannone d’autore”, un qualche parallelo con il grande architetto del Beaubourg.


Il Sindaco Marco Hagge sostiene che il comitato si esprima attraverso slogan qualunquisti (forse sovversivi?) del genere ecomostri, cementificazione selvaggia e via dicendo attribuendolo ad un fenomeno più vasto, “di moda” di questi tempi.

Il Comitato di Uzzano ritiene che il tentativo del Sindaco di ridimensionare l’attività dei comitati e delle associazioni sul territorio che intendono visionare le decisioni e l’operato del Comune, contrastare politiche ritenute erronee e voler partecipare alle decisioni sul proprio territorio, sia assolutamente controproducente. Il verificarsi di una situazione di questo tipo dovrebbe spingere i nostri amministratori a considerare che una fetta, più o meno grande che sia, della cittadinanza, non si sente adeguatamente rappresentata dalle istituzioni preposte.


Sulla predilezione del Sindaco per i cartoni animati.

Il Sindaco Hagge considera i rappresentanti del comitato degli sprovveduti immersi nel mondo delle favole incapaci di discernere i tempi e le procedure di realizzazione di edifici e capannoni, cercando di minimizzare e posticipando il problema delle Varianti allo stato attuale, sottolineando che sono “progetti di massima”.

Siamo profondamente consapevoli dei tempi di progettazione ed è proprio per la loro brevità che intendiamo affrontare la questione prima di dover constatare da un giorno all’altro la presenza dell’ennesimo cantiere nato all’insaputa della cittadinanza. Al momento in cui un edificio viene realizzato, le sue pareti non sono animazioni nel paesaggio, ma sono pareti di cemento. Il dubbio che si voglia costruire una succursale di Disneyland nel Chianti dove tutto è falso e ricostruito, si rivela ad un certo punto plausibile. La nostra terra non ha bisogno di falsi, di per sé è già ricca di inestimabili bellezze paesaggistiche e architettoniche, che rappresentano la nostra storia e la nostra cultura. Per tutte queste ragioni sono apprezzate in tutto il mondo e sono la prima risorsa turistico-economica del Chianti.


Il Sindaco ha affermato che in Italia esiste la libertà d’impresa e che per questo motivo spetta all’imprenditore scegliere un luogo piuttosto che un altro.

Premettendo l’ovvietà, già più volte ribadita, che nessuno nega le facoltà e le possibilità di un’impresa di svilupparsi e che nessuno vuole cacciare nessuno dal territorio (discorso che qualcuno vuole pretestuosamente attribuirci), resta il fatto che esiste un Governo del Territorio preposto tra l’altro alla valutazione delle richieste dell’imprenditoria nel rispetto del territorio, del paesaggio e non da ultimo della cittadinanza (se non vogliamo ricadere nuovamente nel mondo in cui i cittadini siano equiparabili a cartoni animati). Criteri come l’idoneità della localizzazione e la praticabilità idrogeologica di un sito sono elementi fondanti che necessitano la conoscenza e l’approvazione di tutta la popolazione, a meno che non si voglia confermare che la proprietà catastale di un imprenditore sia sufficiente a garantirgli una variante al piano strutturale. Ci dispiace sottolineare come si crei in questo modo una preoccupante discriminante tra cittadini di serie A e cittadini di serie B sulla base di rapporti di proprietà e notorietà. Inutile dire che rifiutiamo questa logica perversa.

Risposta ad Andrea Cappelli, responsabile dell'ufficio urbanistica del Comune di Greve

Architetto Cappelli, in risposta alle Sue dichiarazioni su Metropoli di venerdi 30.11.2007 :

- il nuovo insediamento di 5500 mq misura, come si desume dalle Norme Urbanistiche specifiche annesse alla Variante, 160 mt. di lunghezza per 34 mt. di larghezza per 7 mt di altezza. Questo significa che il solo fronte a vista di 160 mt. per 7 mt, copre una superficie di 1120 mq, con evidente impatto ambientale.
- Non solo, l’interramento di tale insediamento comporta lo sbancamento di una collina (per una profondità di circa 34 mt) ritenuta ad elevata pericolosità idrogeologica dalla Provincia di Firenze e dalla Protezione Civile, come documentato sul sito http://www.provincia.fi.it/sit/cartogr.htm. Si fa notare che i proprietari delle coloniche circostanti siano dovuti intervenire con periodiche e dispendiose operazioni di consolidamento delle fondazioni causate dal terreno franoso.
- Il progetto prevede un ulteriore edificio, sovrastante il capannone, di 600 mq, snaturando il paesaggio circostante con una costruzione che risulta essere di dimensione doppia rispetto la metratura di una casa colonica tipica. Si sottolinea che tale edificio di altezza 3,50 mt si somma ai 7 mt. del capannone in altezza.
- In merito alla localizzazione di tale complesso risulta evidente che con una collocazione più consona e appropriata sempre all’interno del territorio comunale, ma in aree già adibite a lavorazioni artigianali e industriali, possibilmente attuando un recupero di strutture già esistenti, l’Azienda manterrà la medesima capacità di rappresentanza e occupazione.
- Con questo progetto si vuole palesemente trasformare una zona agricola di pregio paesaggistico, distante da altre aree produttive, in un’area di lavorazione a carattere prettamente industriale con gravi ripercussioni sulla viabilità, già critica in quel tratto stradale, sulla qualità dell’aria e sull’inquinamento acustico e luminoso.

Il nostro Comitato ha già trovato la solidarietà di numerose associazioni sul territorio locale, regionale e nazionale, tutte concordi sul fatto che questo scempio insensato non vada realizzato. Per questo, insieme, ci adopereremo in tutti i modi consentiti e possibili per impedire questo intervento contro il nostro territorio e la sua cittadinanza.

Alessandra ha detto...

Ho ascoltato il dibattito su Controradio e vorrei sottolineare due aspetti che mi sono sembrati abbastanza "interessanti".

Premetto che vivo a Greve, non sono grevigiana ma mi sono trasferita tra le altre cose per fare una scelta di qualità di vita rispetto alla città.

Prendo la Sita ogni mattina per andare al lavoro a Firenze e quindi ho la possibilità di essere informata sulle attività del consiglio comunale di Greve, dato che una delle bacheche è proprio alla fermata.

Prima nota: tutta l'operazione ha mancato in modo assoluto di comunicazione alla cittadinanza, fatto sta che moltissime persone come me ignoravano i fatti specifici relativi alla variante AP8 (nome coniato ad hoc per l'occasione, dato che Area Particolare è un termine che non indica nulla di specifico). Ecco quindi la ragione per la quale la cittadinanza e di conseguenza il comitato non hanno potuto adeguatamente partecipare alle sedute del consiglio comunale.
Forse il sindaco dovrebbe riflettere su cosa voglia dire comunicare con i cittadini, e non credo che gli debba riuscire difficile, dato che la parola e la comunicazione sono il suo pane quotidiano, in quanto giornalista.

La seconda nota riguarda la sua affermazione: "siamo in un paese in cui esiste l'imprenditoria libera". Questo vuol dire che per favorire l'imprenditoria libera bisogna creare varianti al piano regolatore ad hoc? Non si chiama per caso favorire interessi privati?

Per concludere, per fortuna che esistono i comitati, nonostante le sprezzanti parole usate dal sindaco Hagge!

Alessandra

12 dicembre 2007 12.30

mercoledì 12 dicembre 2007

Vi Sembra interrato???????????????????????????????????

A proposito del capannone d'autore.


Questo disegno estratto dalla variante AP8 mostra il lato più corto, 34m, del capannone che come si può vedere è solo in minima parte interrato, la facciata invece è completamente scoperta e misura 160m di lunghezza per 10,50m di altezza.
Una struttura di tale dimensioni ha un notevole impatto ambientale su un territorio ad alto pregio paesaggistico.
Il Sindaco di Greve in Chianti, nel suo dibattito radiofonico su Controradio, paragona la variante AP8 alle nuove cantine Antinori realizzate a Bargino che potete vedere nell'immagine qui sotto.


La differenza ci sembra evidente................................

MARCO HAGGE A CONTRORADIO-BEN SCAVATO VECCHIA TALPA PUNTATA DEL 12 DICEMBRE 2007


Il Sindaco Hagge perde le staffe................................
http://www.controradio.it/popx.php?elemento=29486

martedì 11 dicembre 2007

MARCO HAGGE-Comunicato "Ben scavato vecchia talpa"

Comunicato Stampa

Domani mercoledì 12 dicembre 2007 alle ore 9,40 sulle frequenze di Controradio (FM 93.6 nelle province di Firenze, Prato e Pistoia, FM 98.9 nelle province di Lucca, Pisa e Livorno) e in streaming su: http://www.controradio.it/popx.php?elemento=28614 nel corso della trasmissione Ben scavato vecchia talpa condotta da Sabrina Sganga, si svolgerà un dibattito sulla Variante AP8, recentemente adottata dal Comune di Greve in Chianti.

Invitati a parlare il Comitato di Uzzano, rappresentato dal vice presidente Francis Bisagno, e il sindaco di Greve in Chianti Marco Hagge.

Sintonizzatevi!

Greve in Chianti, 11 dicembre 2007

Rutelli: «Paesaggio in degrado? Colpa dei geometri» Il Sole 24 Ore 19/11/2007

Il vicepremier Francesco Rutelli contro l'«Italia dei geometri»
Testata:
Il Sole 24Ore Progetti e Concorsi

Data:19-11-2007
Autore:
Paola Pierotti

Le categorie professionali contestano le critiche sostenendo che il paesaggio italiano è stato rovinato per mancanza di pianificazione e politica mirata. Un concorso di colpa per la scarsa tutela del patrimonio ambientale e architettonico del Bel Paese. La scorsa settimana in occasione del seminario del Fai tenutosi ad Assisi, il ministro per i Beni e le attività culturali ha sottolineato che «gli architetti e gli urbanisti del dopoguerra hanno perso una battaglia storica, magari anche per colpa della politica. Non sono riusciti a imporre un leadership culturale e quindi una cifra stilistica alla trasformazione del territorio». Di fatto, aveva concluso Rutelli «hanno vinto i geometri che hanno accondisceso in modo incompetente, sbrigativo e dozzinale a ogni bisogno del committente. Con i risultati che vediamo». Un duro attacco che per una settimana ha scatenato critiche e attacchi da parte delle diverse categorie. «Il degrado? È colpa degli architetti e non dei geometri - ha dichiarato Ilario Tesio - presidente del collegio dei geometri - perché sono loro che hanno competenza per i piani regolatori».
D'altro canto l'urbanista Pier Luigi Cervellati in un'intervista rilasciata in questi giorni ha dichiarato che «urbanisti e architetti non hanno mai perso la battaglia culturale sul paesaggio, perché non l'hanno mai combattuta veramente. Noi architetti e urbanisti, siamo tutti responsabili non solo dello scempio del paesaggio agrario italiano ma anche di quanto avviene nei centri storici». Il dibattito aperto da Rutelli contro la crescita dei valori immobiliari, la fragilità della pianificazione e la scarsa qualità architettonica ha puntato i fari su una questione che chiama in causa tutti: progettisti, imprese, committenti, mezzi di comunicazione e potere incluso. Un tema caldo che evidenzia l'assenza di una regia, nazionale e regionale, di programmi pluriennali di governo del territorio e ancora il numero esiguo -nonostante la continua ma lenta crescita- dei concorsi finalizzati alla selezione di progetti di qualità, e di personalità competenti a cui affidare gli incarichi.
Sul tema dei concorsi si è espresso anche il presidente del Consiglio nazionale degli architetti Raffaele Sirica «per anni il legislatore si è disinteressato alla promozione architettonica. Ecco perché manca su larga scala il concorso di progettazione. Se in Italia in un anno si fanno appena una decina di concorsi, per lo più per progetti ambiziosi e riservati alle grandi firme, Spagna, Francia, Germania assieme arrivano a quota mille».

SACRIFICIO DI UNA COLLINA DEL GALLO NERO.........L'UNITA' 05/12/2007

lunedì 10 dicembre 2007

"Laika: ci opporremo fino in fondo" Metropoli 07/12/2007

venerdì 7 dicembre 2007

Incontro al Passo dei Pecorai

mercoledì 5 dicembre 2007

Greve Due - La Nazione 21/11/07

lunedì 3 dicembre 2007

Lettera da Cristina

Sabato 01/12/07 ho preso il volantino che avete distribuito su Greve, città slow.
Io condivido pienamente quello che voi cercate di pubblicizzare, faccio presente che io lavoro nel settore del turismo.
Ho una rabbia quando penso, che proprio vicino a casa mia andranno nei prossimi mesi a smantellare mezza collina per farci delle case coloniche, (faccio presente che c'è una strada panoramica stupenda, dove ogni giorno ci sono persone che la percorrono in bici, a piedi, a passeggio con i cani ecc.)
Mi viene rabbia quando arrivo a Greve e vedo le costruzioni fatte lungo la strada (esempio all'inizio di Greve difronte alla zona "industriale") oppure quelle accanto alla Casa del Popolo incastonate all'interno di una collinetta.
Mi viene rabbia quando dobbiamo pagare le bollette per la pulizia del fiume, altro "carrozzone politico" da sostenere con i nostri soldi.
Hanno fatto la variante a Strada in Chianti, che per certi aspetti potrebbe anche essere utili, ma anche questa cosa fatta con i piedi, e cioè:
- assenza di illuminazione
- rotonda pericolosa in direzione del Ferrone
- curva pericolosa in direzione di Chiocchio
- forse qui sarebbe utile anche un autovelox e ovviamente non c'è perchè forse hanno preferito metterlo alla Presura.
Spero di aver dato un piccolo contributo in questo mi sfogo, buon lavoro, ciao.

CRISTINA

Il Chianti nella relazione del Piano di Indirizzo Territoriale della Toscana




Clicca sulle immagini per scaricare i documenti

Il terreno dove verrà realizzata una struttura di 6100 mq detta Variante AP8


La Variante AP 8, insediamento per la lavorazione, trasformazione e commercializzazione di insaccati vuole palesemente trasformare una zona agricola di pregio paesaggistico, distante da altre aree produttive, in un’area di lavorazione a carattere prettamente industriale con gravi ripercussioni sulla viabilità, sulla qualità dell’aria e sull’inquinamento acustico e luminoso, contraddicendo lo Statuto del Territorio della Regione Toscana, che prevede la costruzione di nuovi edifici solo in aree già adibite.
L’insediamento di una lunghezza di 160 mt x 34 mt di profondità, x 7 mt di altezza dovrebbe essere in grossa parte interrato, lasciando comunque a vista una facciata di 1120 mq di superficie, con un gravissimo impatto a livello paesaggistico. L’interramento di tale insediamento (perché interrare non significa solo non vedere, ma ha delle gravi e serie conseguenze sotto l'aspetto idrogeologico) comporta lo sbancamento di una collina (per una profondità di circa 34 mt) ritenuta ad elevata pericolosità idrogeologica dalla Provincia di Firenze e dalla Protezione Civile, come documentato sul sito http://www.provincia.fi.it/sit/cartogr.htm. Il progetto prevede un ulteriore edificio, sovrastante l'insediamento, di 600 mq con “torretta”, snaturante l’autenticità e l’integrità del paesaggio circostante con una “casetta” che risulta essere di dimensione doppia rispetto la metratura di una casa colonica tipica e che va sommata in altezza ai 7 mt dell'insediamento.
In merito alla localizzazione di tale complesso risulta evidente che una collocazione più consona e appropriata sempre all’interno del territorio comunale (perché nessuno caccia nessuno), ma in aree già adibite a lavorazioni artigianali e industriali, possibilmente attuando un recupero di strutture già esistenti, possa garantire all’azienda la medesima capacità di rappresentanza e occupazione. Non solo, un edificio non interrato significa anche tutela per la salute e il benessere dei propri dipendenti.
Ci chiediamo allora perché proprio in quel luogo? Purtroppo la risposta ci sembra palese la troviamo nel fatto che il diretto interessato è anche il proprietario del terreno.

domenica 2 dicembre 2007

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sabato 1 dicembre 2007

Il sindaco di greve Marco Hagge al convegno di città slow. Ci vuole un coraggio.......




Il Sindaco Marco Hagge mascherato da ecologista.

COMUNICATO STAMPA



Grande successo del volantinaggio del Comitato di Uzzano

Oggi 1° dicembre il Comitato di Uzzano registra un grande successo: sono stati distribuiti più di 1.200 volantini davanti alla sede del Comune di Greve in Chianti, dove si svolgeva l'assemblea annuale delle "Città Slow", dal titolo: "Lento positivo: le Città slow come esempio virtuoso dell'economia della lentezza". I volantini hanno informato la cittadinanza sulle azioni recentemente intraprese dal Comune con l'approvazione delle varianti di Fazio, La Paurosa e Spineto e la variante "AP8". Tali varianti mettono in evidenza l’ennesima questione paesaggistico-ambientale che riguarda il Comune di Greve in Chianti.

Cemento e varianti Il Comitato punta i piedi - La Nazione 30/11/2007