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domenica 29 giugno 2008

Il Sindaco Hagge replica alla lettera del segretario PD Bencistà (vedi post del 26/06) risponde soltanto in termini politici ma non sui contenuti...

Cari amici del Partito Democratico,
dal giorno in cui si è insediato, e nonostante il “viatico” chiesto al sottoscritto in cambio di un impegno forte a sostenere l’Amministrazione, il segretario del nostro (nostro?) Partito non perde occasione per “bombardare” quotidianamente il sottoscritto e la Giunta Comunale, con iniziative pubbliche mai concordate (o almeno annunciate, se non altro per buona creanza), e apprezzamenti privati che immagino ancora più pesanti, almeno come quello, fatto a me personalmente, sulla assoluta incapacità degli assessori attualmente in carica, nessuno escluso.
E allora, visto che non ho potuto farlo di persona (la riunione che avevo richiesto qualche settimana fa è stata rifiutata), da persona libera, mediamente informata, dotata di un certo uso di mondo, di un lavoro interessante e di discrete letture, mi permetto di esporvi alcune considerazioni.
La prima è di metodo: forse sarebbe auspicabile mantenere un minimo, se non di eleganza (che dopo una certa età non si impara più), almeno di buone maniere (che si possono invece dimenticare facilmente).
Le altre riguardano il merito. E si riallacciano proprio alla questione dei modi usati nei confronti dell’Amministrazione, e in particolare del sottoscritto.
Sono modi che, volontariamente o meno, comunicano un messaggio preciso.
Quale messaggio? Questo: “Cari dilettanti, fatevi più in là. E’ venuto (anzi, ritornato) il momento dei professionisti”. Insomma: altro che società civile! Ci vuole “ben altro” per fare politica.
Che cosa ci vuole? Ci vuole “il vecchio che avanza”. Ma per fare avanzare il vecchio al primo posto ci deve essere la certezza, o almeno la fiducia, che la gente abbia poca memoria. Purtroppo, da questo punto di vista, credo di dovervi dare dei dispiaceri. Mi risulta infatti che molti abbiano un ricordo assai preciso di quel “migliore dei mondi possibili” che era l’Amministrazione di Greve in Chianti negli anni Ottanta.
Quelli erano tempi... Quando il Sindaco poteva permettersi di candidare, contro tutti e tutto, e specialmente contro il buon senso, la località di Ercoluzzo, una delle più belle e delicate del nostro Comune, quale sito adatto a una discarica. Quando l’urbanistica si faceva senza troppe complicazioni, per esempio senza perdere tempo ed energie a variare il piano regolatore allora vigente (e trascurare dettagli fastidiosi come l’eliminazione di quella che sarebbe stata l’urbanizzazione Triacca) fino al 1993, quando venne approvata la variante di tutela e salvaguardia, che eliminò 220.000 metri cubi previsti dal vecchio piano di fabbricazione.
Quelli erano, insomma, anni ruggenti. A Nord erano gli anni della “Milano da bere”; altrove erano quelli delle carriere che salivano e scendevano sull’ottovolante. Anni in cui un assessore regionale poteva diventare in breve volgere di tempo un pensionato (involontario) della politica, candidarsi alle elezioni del Comune di cui era stato sindaco, con una lista contrapposta a quella del suo partito di provenienza, e, dopo averle perse, impegnarsi in un trekking politico attraverso quasi tutti i partiti esistenti, fino alla candidatura al Comune di Firenze (voti riportati: 24), e al successivo ritorno al Paese natale, dedicandosi alla conquista del locale Partito Democratico, scambiato forse per il Palazzo d’Inverno di San Pietroburgo.
Del resto, queste sono le soluzioni in linea coi tempi: spregiudicate, estemporanee, di stampo virile e autoritario, col disprezzo della realtà, e non solo della realtà.
Non vorrei ripetermi, ma non si dà, storicamente, il caso di un partito che vinca le elezioni facendo la guerra alla amministrazione uscente, se questa è dello stesso colore. A Viareggio è successo esattamente questo: i contestatori di Marcucci hanno raccolto la stratosferica cifra del 28 per cento, in una città tradizionalmente di sinistra.
Ma questi, appunto, sono dettagli insignificanti, in una situazione che forse è grave, ma certamente non seria. Il problema, casomai, saranno i voti. Ma anche in questo caso si tratta solo di un piccolo dettaglio, anzi minimo, per chi si è già dovuto posizionare a quota 24.

Cordiali saluti


Greve in Chianti, 27 giugno 2008

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