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martedì 24 giugno 2008

La denuncia di Legambiente... "Niente fondi per abbattere gli ecomostri" di Laura Montanari da Repubblica online

Si abbatte l´Ici e restano in piedi gli Ecomostri. Villette abusive, un´ex cantina sociale, un presunto hotel a Montecatini costruzioni bloccate a metà, cemento armato affacciato al parco nazionale dell´arcipelago toscano come allo Spalmatoio di Giannutri o come il centro servizi di Marciana Marina all´Isola d´Elba, tanto per fare nomi e cognomi. Legambiente presenta l´elenco di otto scempi ambientali che il comitato regionale toscano aveva consegnato al ministro Rutelli. C´era l´impegno di abbatterli e nella Finanziaria 2008, secondo gli ambientalisti, c´erano due fondi speciali per radere al suolo le brutture, per ripulire certi profili del paesaggio, certe coste toscane, certe valli, certe terrazze sul mare. «Invece il nuovo governo fa marcia indietro in modo che la manovra fiscale "taglia Ici" possa andare in porto» dicono da Legambiente denunciando che i fondi per abbattere gli abusi sono stati spazzati via dall´abrogazione della tassa sulla prima casa.

«Ecomostri abbandonati e mai terminati, come quello di Cala Spalmatoio a Giannutri, o strutture industriali con un grande impatto visivo come l´ex-Idit in Val d´Arbia, vicino alla rinomatissima Val d´Orcia di cui condivide gran parte del paesaggio - ha detto Piero Baronti, presidente di Legambiente Toscana - non possono continuare a deturpare la nostra regione. Per non parlare della mai utilizzata cantina sociale a Radda in Chianti. Non stiamo chiedendo di buttar giù solo delle strutture antiestetiche. Questi colossi sono in condizioni di estremo degrado e l´unica funzione cui assolvono è quella di farci sembrare un Paese del Terzo Mondo. Stesso discorso per le costruzioni abusive: non si può lasciare che le colline si popolino in maniera indisturbata anche là dove il cemento non doveva essere colato, non si può darla vinta ai pirati del mattone». Il dettagliato elenco degli edifici da spianare si apre con le villette di Fiesole (frazione Ontignano, fra Montebeni e Compiobbi) su cui pende l´ordine di demolizione firmato dalla procura di Firenze che ha «già condannato il costruttore a un anno e mezzo di reclusione».

Segue la villa di Monte Morello (Sesto Fiorentino, località Casale) cominciata con un garage abusivo a cui si sono via via aggiunte stanze, salotti, piani e poi anche una piscina: una sentenza di primo grado del Tar dà ragione al Comune e ne chiede l´abbattimento. A Campagnatico nel Grossetano ci sono dodici villette abusive, prosegue Legambiente che poi stila la lista di quelli che ritiene veri e propri ecomostri: 11mila metricubi di cemento costruiti a Giannutri, lo scheletro del centro servizi di Procchio (Isola d´Elba) sequestrato dalla Finanza cinque anni fa e poi finito in una battaglia legale, il «Vinosauro» a Radda, ex cantina sociale costruita negli anni Settanta dal ministero dell´Agricoltura e mai portata a termine: «Oggi è un palazzone di cemento armato abbandonato che deturpa il paesaggio - scrive nel dossier Legambiente - proprio sotto le celebri mura di Volpaia e Radda in Chianti. Per dar conto di quanto antica sia la questione, si pensi che nel 1988 in un´interrogazione parlamentare di cui era firmataria Adelaide Aglietta, si chiedeva già l´abbattimento dell´opera, definita emblema dello sperpero di denaro pubblico (due miliardi e mezzo di lire)». Ancora nell´elenco delle bruttezze c´è l´ex hotel Paradiso di Montecatini (Pistoia), appartenuto a una società controllata dalla banda della Magliana e poi confiscato: «Il sindaco Severi si era dichiarato favorevole alla demolizione se i costi lo avessero consentito - spiegano ancora gli ambientalisti - L´amministrazione, però ora sta prendendo tempo e valuta il cambiamento della destinazione». Oltretutto il demanio si è dichiarato contrario all´abbattimento. Ultimo della lista, ma non in ordine di importanza, l´Idit di Siena: torre cilindrica per un´azienda che si proponeva la lavorazione dei pelati a Isola d´Arbia e che non è stata mai inaugurata. Per questa Legambiente è possibilista: così non deve restare, ma se non la si abbatte potrebbe diventare un museo di arte moderna.

Link:
http://firenze.repubblica.it/dettaglio/La-denuncia-di-Legambiente-Niente-fondi-per-abbattere-gli-ecomostri/1479765
http://firenze.repubblica.it/multimedia/home/2434787/1

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