Benvenuto sul Blog del Comitato di Uzzano Greve in Chianti
mail :comitatouzzano@gmail.com

Continua la raccolta di firme online per fermare le varianti di Fazio e AP8 su
http://www.ipetitions.com/petition/SOSChianti/index.html/

martedì 11 dicembre 2007

Rutelli: «Paesaggio in degrado? Colpa dei geometri» Il Sole 24 Ore 19/11/2007

Il vicepremier Francesco Rutelli contro l'«Italia dei geometri»
Testata:
Il Sole 24Ore Progetti e Concorsi

Data:19-11-2007
Autore:
Paola Pierotti

Le categorie professionali contestano le critiche sostenendo che il paesaggio italiano è stato rovinato per mancanza di pianificazione e politica mirata. Un concorso di colpa per la scarsa tutela del patrimonio ambientale e architettonico del Bel Paese. La scorsa settimana in occasione del seminario del Fai tenutosi ad Assisi, il ministro per i Beni e le attività culturali ha sottolineato che «gli architetti e gli urbanisti del dopoguerra hanno perso una battaglia storica, magari anche per colpa della politica. Non sono riusciti a imporre un leadership culturale e quindi una cifra stilistica alla trasformazione del territorio». Di fatto, aveva concluso Rutelli «hanno vinto i geometri che hanno accondisceso in modo incompetente, sbrigativo e dozzinale a ogni bisogno del committente. Con i risultati che vediamo». Un duro attacco che per una settimana ha scatenato critiche e attacchi da parte delle diverse categorie. «Il degrado? È colpa degli architetti e non dei geometri - ha dichiarato Ilario Tesio - presidente del collegio dei geometri - perché sono loro che hanno competenza per i piani regolatori».
D'altro canto l'urbanista Pier Luigi Cervellati in un'intervista rilasciata in questi giorni ha dichiarato che «urbanisti e architetti non hanno mai perso la battaglia culturale sul paesaggio, perché non l'hanno mai combattuta veramente. Noi architetti e urbanisti, siamo tutti responsabili non solo dello scempio del paesaggio agrario italiano ma anche di quanto avviene nei centri storici». Il dibattito aperto da Rutelli contro la crescita dei valori immobiliari, la fragilità della pianificazione e la scarsa qualità architettonica ha puntato i fari su una questione che chiama in causa tutti: progettisti, imprese, committenti, mezzi di comunicazione e potere incluso. Un tema caldo che evidenzia l'assenza di una regia, nazionale e regionale, di programmi pluriennali di governo del territorio e ancora il numero esiguo -nonostante la continua ma lenta crescita- dei concorsi finalizzati alla selezione di progetti di qualità, e di personalità competenti a cui affidare gli incarichi.
Sul tema dei concorsi si è espresso anche il presidente del Consiglio nazionale degli architetti Raffaele Sirica «per anni il legislatore si è disinteressato alla promozione architettonica. Ecco perché manca su larga scala il concorso di progettazione. Se in Italia in un anno si fanno appena una decina di concorsi, per lo più per progetti ambiziosi e riservati alle grandi firme, Spagna, Francia, Germania assieme arrivano a quota mille».

Nessun commento: