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giovedì 13 dicembre 2007

Valutazioni sul dibattito avvenuto su controradio il 12 dicembre 2007

Valutazioni sul dibattito avvenuto su controradio il 12 dicembre 2007 tra il sindaco di Greve in Chianti Marco Hagge e il vice presidente del Comitato di Uzzano Francis Bisagno.


Il Sindaco Hagge accusa i componenti del Comitato di Uzzano di non aver cercato un dialogo diretto e di non essersi presentati in Consiglio comunale, per presentare le loro obiezioni. Il Comitato di Uzzano ritiene invece che il Comune abbia dimostrato una considerevole carenza di comunicazione riguardo la suddetta variante per i seguenti motivi:

- La Variante AP8 non è mai stata presentata sul sito del Comune.
- La Variante AP8 non è mai stata affissa alla bacheca del Comune, ma ne è stata data solo la comunicazione di avvenuta pubblicazione sul BURT in data 7.11.2007.
- Non è stato istituito un garante della comunicazione per la variante AP8.


Visto che si tratta di problemi di comunicazione intendiamo precisare che:

- la variante AP8 è ancora sconosciuta alla maggior parte dei residenti del Comune di Greve in quanto AP8 (ossia “area particolare 8”) non designa nessuna realtà geografica esistente nel Comune e conseguentemente non può essere conosciuta dalla popolazione. Il fantomatico nome sta a indicare un territorio aperto da trasformare in “area particolare” ai fini di giustificare un insediamento industriale in zona agricola;

- il Comitato di Uzzano intende informare la cittadinanza su questa variante visto che il Comune sembra non essersi occupato di adempiere a questa funzione. Riteniamo che il Comune voglia stabilire quelle che sono le esigenze della cittadinanza senza aver organizzato un’assemblea o un dibattito pubblico su questioni di così grande importanza come delle Varianti al Piano Strutturale (in merito naturalmente anche alla Variante di Fazio, Spineto e La Paurosa);

- Il Comitato di Uzzano fa uso di diversi mezzi di comunicazione per diffondere la notizia dell’esistenza di una Variante AP8 all’opinione pubblica. Tra questi considera una trasmissione radiofonica un mezzo efficace, diretto ed allargato per discutere un problema, permettendo così di velocizzare i tempi (vista la scadenza a breve termine – 22.12.2007 - per presentare le osservazioni), altrimenti molto lenti per superare le trafile burocratiche degli uffici e il cosiddetto “ambulatorio” del Sindaco.


Il Sindaco Hagge paragona il “fantomatico” capannone dell’AP8 a opere di architettura contemporanea di importantissimi architetti tra i quali Renzo Piano e Mario Botta. L’assunto che le accomuna, secondo il Sindaco, è il presunto interramento. Sentiamo quindi la necessità di rispondere in merito alla questione mossa con grande enfasi dal Sindaco Hagge, nostro malgrado, ritenendo davvero penoso discutere su una tesi così priva di fondamento:

- le Cantine d’Autore sono opere di architettura contemporanea;

- un’opera di architettura contemporanea, che sia interrata o no, è e resta tale. Non vogliamo sottolineare l’ovvietà che una cantina già per il fatto di essere definita cantina contempla la possibilità di essere anche interrata;

- le cantine d’Autore sono realizzate in zone agricole ampie, estese e visibili, progettate con tutti i criteri necessari per opere di questa rilevanza architettonica, e che non possono certo realizzarsi con delle sole procedure ordinarie “richieste dalla legge”. Crediamo che sia inutile affermare che queste opere siano state realizzate nel rispetto del quadro idrogeologico di riferimento, con adeguati studi di impatto ambientale. Ci permettiamo di ipotizzare che l’area identificata come AP8, situata a margine di una collina ad elevata pericolosità idrogeologica, ossia franosa, in una valle stretta a ridosso di un borro e ai margini di un bosco situato ai piedi del noto Castello di Uzzano, progettato dal celebre Orcagna, sarebbe difficilmente presa in considerazione da personalità di questo calibro;

- ultima nota dolente a margine di questo quadro desolante: un’opera d’arte contemporanea è tale perché è contemporanea. Una ridondante tautologia che, senza entrare nel merito specifico di ciò che si può intuitivamente comprendere, ci fa inorridire di fronte a tanta presunzione al punto di sostenere, per questo “capannone d’autore”, un qualche parallelo con il grande architetto del Beaubourg.


Il Sindaco Marco Hagge sostiene che il comitato si esprima attraverso slogan qualunquisti (forse sovversivi?) del genere ecomostri, cementificazione selvaggia e via dicendo attribuendolo ad un fenomeno più vasto, “di moda” di questi tempi.

Il Comitato di Uzzano ritiene che il tentativo del Sindaco di ridimensionare l’attività dei comitati e delle associazioni sul territorio che intendono visionare le decisioni e l’operato del Comune, contrastare politiche ritenute erronee e voler partecipare alle decisioni sul proprio territorio, sia assolutamente controproducente. Il verificarsi di una situazione di questo tipo dovrebbe spingere i nostri amministratori a considerare che una fetta, più o meno grande che sia, della cittadinanza, non si sente adeguatamente rappresentata dalle istituzioni preposte.


Sulla predilezione del Sindaco per i cartoni animati.

Il Sindaco Hagge considera i rappresentanti del comitato degli sprovveduti immersi nel mondo delle favole incapaci di discernere i tempi e le procedure di realizzazione di edifici e capannoni, cercando di minimizzare e posticipando il problema delle Varianti allo stato attuale, sottolineando che sono “progetti di massima”.

Siamo profondamente consapevoli dei tempi di progettazione ed è proprio per la loro brevità che intendiamo affrontare la questione prima di dover constatare da un giorno all’altro la presenza dell’ennesimo cantiere nato all’insaputa della cittadinanza. Al momento in cui un edificio viene realizzato, le sue pareti non sono animazioni nel paesaggio, ma sono pareti di cemento. Il dubbio che si voglia costruire una succursale di Disneyland nel Chianti dove tutto è falso e ricostruito, si rivela ad un certo punto plausibile. La nostra terra non ha bisogno di falsi, di per sé è già ricca di inestimabili bellezze paesaggistiche e architettoniche, che rappresentano la nostra storia e la nostra cultura. Per tutte queste ragioni sono apprezzate in tutto il mondo e sono la prima risorsa turistico-economica del Chianti.


Il Sindaco ha affermato che in Italia esiste la libertà d’impresa e che per questo motivo spetta all’imprenditore scegliere un luogo piuttosto che un altro.

Premettendo l’ovvietà, già più volte ribadita, che nessuno nega le facoltà e le possibilità di un’impresa di svilupparsi e che nessuno vuole cacciare nessuno dal territorio (discorso che qualcuno vuole pretestuosamente attribuirci), resta il fatto che esiste un Governo del Territorio preposto tra l’altro alla valutazione delle richieste dell’imprenditoria nel rispetto del territorio, del paesaggio e non da ultimo della cittadinanza (se non vogliamo ricadere nuovamente nel mondo in cui i cittadini siano equiparabili a cartoni animati). Criteri come l’idoneità della localizzazione e la praticabilità idrogeologica di un sito sono elementi fondanti che necessitano la conoscenza e l’approvazione di tutta la popolazione, a meno che non si voglia confermare che la proprietà catastale di un imprenditore sia sufficiente a garantirgli una variante al piano strutturale. Ci dispiace sottolineare come si crei in questo modo una preoccupante discriminante tra cittadini di serie A e cittadini di serie B sulla base di rapporti di proprietà e notorietà. Inutile dire che rifiutiamo questa logica perversa.

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